La storia di Gatteo

        Gatteo nasce come stanziamento romano, sorto in vicinanza dell'antico "Compitum" - l'attuale San Giovanni in Compito; ne sono testimonianza i numerosi reperti archeologici quali: mattoni, marmi, metalli, monete e statue, ritrovati in tutta la zona circostante. Sull'origine del nome sono state formulate invece diverse ipotesi: una relativa all'iscrizione di un antico marmo del II secolo d.C. rinvenuto nei pressi di una delle zone sepolcrali riminesi, sul quale compare per la prima volta "Gattae" riferito a Caio Mario Gatta, liberto di Caio; un'altra definisce il termine Gatta - oscillante poi nelle forme "Cathei o Catei", "Gathei" "Gattei" - come un genitivo di possesso, "Gatteo è un nome fondiario (fundus Catei) ma formatosi nel medioevo" (sec. XII) diventando poi nel 1311, "Tumba Ghatei", cioè casale con abitazione padronale o fortificata e successivamente "Commune" (1358) e "Castrum" (1371). Un'altra teoria è l'esistenza di un "Castrum Chati" ovvero accampamento dei Chati o Chatei, popolo celtico che si insediò, per benevola concessione dei Romani, dopo la sconfitta, nella zona compresa fra Rubicone e Savio. Nei secoli precedenti l'anno Mille, il territorio di Gatteo era caratterizzato da grandi boscaglie e paludi malsane, a causa di particolari condizioni climatiche e meteorologiche quali inondazioni e inverni assai rigidi durante i secoli dal V all' VIII. Le prime opere di bonifica del territorio iniziarono verso il secolo IX a cura della Chiesa Ravennate e dei grandi monasteri e Abbazie che disponevano, grazie ai loro monaci, di valida manodopera. Alla fine del X secolo sorse una struttura di difesa l'"Aggero Gatthei" (Aggeres: tipo di fortificazione o accampamento, che prese il nome da Giulio Cesare, di forma quadrilatera delimitato da una staccionata e da un fossato), fortificato da un muro ad una testa, che cominciò a prendere le sembianze di "Castello".

        Nei sec. XIII - XIV Gatteo diventò Comune medievale, una forma politica autonoma di governo cittadino con poteri conferiti ai Consoli. Con l'avvento del dominio dei Malatesta di Verucchio proseguì dal 1311 il consolidamento del Castello di Gatteo che, come altri costruiti in quel tempo, aveva prevalentemente carattere abitativo-difensivo data l'esigenza di assicurare le dimore e difenderle da attacchi esterni e saccheggi. Lo circondava una fossa piena d'acqua e vi si accedeva solo attraverso un ponte levatoio in legno. Nel 1353 "Castrum Gatthei, situato nella pianura tra la strada maestra e il mare Adriatico.." faceva parte del Vicariato di Santarcangelo, dopo essere stato sottratto come Comune alla giurisdizione del Malatesta e posto sotto il dominio del Papa. Verso il 1431-1432, compare a Gatteo Erasmo da Narni detto Gattamelata, capitano di ventura agli ordini di Papa Eugenio IV. A questo personaggio venne erroneamente attribuito l'origine dello stemma comunale di Gatteo. Nel 1452 il Papa Niccolò V concesse tutto il territorio di Gatteo in feudo ai Conti Guidi di Bagno e nello stesso anno (il 19 agosto) vennero stabiliti i confini territoriali fra il Comune di Cesena e quello di Gatteo. A questo periodo risalgono l'Oratorio di San Rocco, costruito nel 1484, in seguito alla terribile pestilenza del 1458-1461 e la Chiesa di Sant'Antonio Abate con l'annesso ospedale in funzione già dal 1467.

        Agli inizi del '500 Gatteo faceva parte del Ducato di Romagna, che ebbe vita breve in seguito all'invasione dei Veneziani, i quali spodestando il Duca Valentino nel 1505 permisero il ripristino del sistema feudale con il ritorno, nel 1516, dei Conti Guidi di Bagno, i quali, salvo brevi interruzioni, rimasero al potere fino al 1656, quando il Feudo di Gatteo tornò direttamente nelle mani del Pontefice. Da quel momento Gatteo ebbe un governo stabile e vide sorgere quella che è l'attuale struttura del paese, con l'ampliamento delle abitazioni attorno al castello. Nel 1541 la Chiesa di San Lorenzo diventa Parrocchia e nel 1554 viene tolta dalla dipendenza di San Giovanni in Compito ed ottiene un proprio Fonte battesimale. Nel 1576 il marchese Fabrizio Guidi Di Bagno, nell'area prospiciente il castello, edifica un oratorio o chiesa dedicata alla Madonna del Popolo nel luogo dove, già dal 1400, esisteva un sacello intitolato a Santa Maria in Lacrimis. Da qui ha origine poi l'attuale chiesa parrocchiale nel 1819. Nel 1610, il Consiglio della Comunità di Gatteo, su proposta del marchese Di Bagno, divise il territorio comunale in undici quartieri. Ad ogni quartiere veniva assegnato un capo-quartiere o balitore scelto - ad estrazione - fra tutti i residenti di un certo ceto di quel determinato quartiere. Tale carica durava quattro mesi.

        Giuseppe Garibaldi diretto a dar man forte alla resistenza di Venezia., il 1 agosto 1849, attraversa il nostro territorio passando per Gatteo con oltre duecento garibaldini; sosta nel borgo e prosegue per Sant'Angelo per arrivare poi alle Due Bocche (Gatteo a Mare) e di qui giungere a sorpresa a Cesenatico per salpare poi con tredici bragozzi chioggiotti alla volta di Venezia.  Ammainata quindi la bandiera dello Stato Pontificio, e messa al suo posto quella tricolore, Gatteo, dopo essere passato al Regno d'Italia, divenne Comune autonomo con decreto del 30 marzo 1860.

I monumenti di Gatteo

    IL CASTELLO MALATESTIANO - via Garibaldi - piazza Castello GATTEO

        Il castello di Gatteo sorge nel XIII secolo presumibilmente sul luogo di un preesistente accampamento romano. Nel corso dei secoli è soggetto a diverse trasformazioni. Ha una configurazione quasi quadrangolare ed è munito di una torre e cinque baluardi e circondato da una larga fossa, in origine sempre piena d'acqua, oltrepassabile con un ponte levatoio. Nel lato orientale della cinta muraria si trova l'ingresso del castello, costituito da un arco a tutto sesto sormontato da una torre quadrata, il cassero, dove sono visibili le corsie per lo scorrimento delle travi che azionavano il ponte levatoio; e sulla sommità del cassero la seicentesca torre civica. Nella seconda metà del '700 le mura, ad eccezione del lato orientale che conserva avanzi dei beccatelli e della muratura, vengono abbassate e di conseguenza la fossa circondante il castello completamente riempita di terra ed il ponte levatoio, unico accesso all'edificio, sostituito con un ponte in pietra.

    ORATORIO DI SAN ROCCO - via San Rocco GATTEO

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A questo Santo, che secondo la tradizione popolare debellò la peste, fu dedicata la costruzione, nel 1484, dell'Oratorio o Chiesetta a capanna di San Rocco, al cui interno ancora oggi sono presenti numerosi affreschi votivi che risalgono in parte al quattrocento ed altri al cinquecento, "frutto di artisti popolareschi, abili specialisti nell'esecuzione di pitture votive..".

    AFFRESCHI DI SAN ROCCO c/o Oratorio di San Rocco GATTEO

        Pitture votive legate ai periodi di pestilenza del 1435-36 e 1458-61 risalgono ai secoli XV-XVI e rappresentano oltre a San Rocco e San Sebastiano, la Madonna con Bambino, Santa Lucia e la "Crocifissione con la Maddalena e le pie donne".

        I santi riportati negli affreschi sono:

    - san Rocco, vestito da pellegrino che indica con la mano la coscia ulcerata da una piaga purulenta, oppure una ferita, come se ne fosse stata tratta una freccia;

    - san Sebastiano, il quale trafitto dalle frecce vuol simboleggiare, metaforicamente, la scongiura del terribile morbo. Nella credenza popolare, riferita all'epoca degli affreschi, si voleva paragonare l'attacco della peste a quello delle frecce che si abbattono inaspettatamente sulle vittime ed il santo allontana dai suoi protetti "le frecce" della peste;

    - san Cristoforo: secondo la credenza popolare bastava vedere la sua immagine per essere certi di non morire in giornata. "Guarda San Cristoforo e vai sicuro" si trova scritto in affreschi o statue;

    - sant' Antonio Abate, san Martino, san Giorgio, san Gregorio Magno, San Giovanni Battista, santa Lucia, santa Caterina da Siena ed altri.

    CAMPANILE DI SANT'ANTONIO ABATE - via Don Ghinelli GATTEO

        Questo campanile rappresenta i resti di una delle più antiche chiese di Gatteo, costruita nel 1467 o forse prima e distrutta nel 1944. Annesso alla Chiesa vi era un ospedale poi divenuto congregazione di carità.

    CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE - piazza Fracassi-Poggi GATTEO

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    La Chiesa di San Lorenzo sorge nel 1290 circa all'interno del complesso del Castello e diventa Chiesa Parrocchiale nel 1541. Viene traslata nel 1819 nella Chiesa della Madonna del Popolo, costruita nel 1576 per volere del marchese Fabrizio Guidi di Bagno e della moglie Laura Colonna, nella piazza che fronteggia il Castello medievale e dove pare fosse ubicato un Sacello dedicato a S.Maria de Lacrimis utilizzato come rifugio dai viandanti che attraversavano la fitta boscaglia circostante. Nel corso degli anni la Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo ospita le salme di molti membri della famiglia Guidi di Bagno di Romagna:

       il marchese Ferdinando Guidi di Bagno, che morto a Mantova ordinò di essere sepolto nella Chiesa di Gatteo, Fabrizio Guidi di Bagno marchese di Montebello e conte di Cusercoli nel 1612, la moglie Laura Colonna marchesa di Montebello nel 1633, fondatrice nel 1614, in occasione della recente morte del marito, del Sacello di San Martino e donatrice di varie opere quali oro, pitture e paramenti sacerdotali in onore del Santo. In occasione di restauri le spoglie di questi e di tanti altri componenti della famiglia Guidi di Bagno vennero raccolte nel sarcofago del marchese Fabrizio nella cappella posta presso l'altare. Nel 1821 viene demolita la vecchia Chiesa di San Lorenzo all'interno del Castello e nel 1847 stessa sorte tocca al suo campanile. Nel 1868-1880 inizia l'ampliamento della Chiesa Parrocchiale con la costruzione delle cappelle laterali e nel 1917-1919 viene restaurata completamente la Chiesa con la riedificazione dell'abside e l'ingrandimento della navata.

Gatteo oggi

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Il comune di Gatteo, ovvero quattro paesi in uno, quattro realtà che dividono la geografia di questo comune della bassa valle del Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, e che si differenziano non soltanto dal punto di vista territoriale, ma anche per la qualità stessa delle vocazioni sociali ed economiche.

       Il capoluogo Gatteo, con il suo castello fortificato, vanta tradizioni secolari quale fiorente centro artigianale e commerciale. Oggi vi sono concentrati tutti i servizi primari e dal punto di vista economico risulta essere in crescita il settore del terziario.

        Sant'Angelo è la frazione più consistente sia dal punto di vista demografico, sia da quello industriale. Un paese (già ricordato nel 1070 come "Plebem S.Angeli in Salute") che dopo secoli di povertà e stenti è diventata una fiorente località industriosa e animato centro commerciale. Anche la piccola frazione di Fiumicino (la gran parte del suo territorio è sotto il comune di Savignano sul Rubicone) si distingue per la presenza di attività industriali e artiginali. Gatteo a Mare, il piccolo grande tesoro situato ai confini fra "acqua cielo e terra", scoperto settant'anni fa, (prima era chiamato "Due bocche") rappresenta un esempio di organizzazione dei servizi turistici. Nel suo chilometro quadrato di estensione vi sono 90 hotels, 30 stabilimenti balneari quasi 300 appartamenti da affittare, più un centinaio fra esercizi commerciali ed attività artigianali.

Curiosando per la citta'

        Completiamo il nostro giro turistico a Gatteo a Mare, con alcune curiosità che meritano un piccolo cenno. Ha scelto qui il suo ritiro (dove morì nel 1980), la cantante lirica Lina Pagliughi, celebrata nei palcoscenici di tutto il mondo per la dolcezza della voce e la tenerezza del canto. Prestò la voce alle canzoni di Biancaneve nella versione italiana del film. Alla sua memoria, ogni due anni, Gatteo a Mare dedica un concorso lirico per giovani soprani.

        Secondo Casadei, violinista e compositore è di queste parti. Nato nel 1906 a S. Angelo di Gatteo, è stato la personalità musicale che ha dato notorietà internazionale al 'liscio'. Sua la ballata Romagna mia.Come in tutta la Romagna, Gatteo a Mare è gradita agli ospiti per la qualità della sua tavola. Ristoranti e alberghi (quasi tutti a gestione familiare) servono i piatti tipici di questa località: le celebri ricette di mare; la grande varietà di paste fatte in casa (passatelli, tagliatelle, strozzapreti); la 'mitica' piadina, l'antica focaccia di farina acqua e sale che sempre accompagna la tradizionale cucina romagnola.